L'intero incasso della vendita del libro è destinato alla «Casa di Tino», detratto il 10% per la Associazione “Creativi per Solidarietà”.
Sono i commenti che accompagnano le letture proposte dalla liturgia della domenica e vengono dalla comunità cristiana di San Domenico, che abita la periferia occidentale della città di Udine e che considera provvidenziale questa collocazione di margine per il valore teologico rappresentato dalle realtà che stanno ai margini, tenute in nessuna o poca considerazione. Non da Gerusalemme, ma da ciò che era piccolo, umile e laterale, obbligato al silenzio, si è generata nella storia la novità; e da allora, sempre.
Una comunità refrattaria ad accettare le proposte calate dall'alto e dal centro, a San Domenico sono stati molti gli sforzi per pensare e dire in modi propri e nuovi il Dio di Gesù; anche per ripensare il ruolo dei laici e, contro la piaga del paternalismo clericale e maschile, restituire ruolo e parola alle donne. Gesù è stato molto amato dalle donne e di genere femminile è stata la fedeltà a Lui, che ha vissuto l'esperienza dell'abbandono e del tradimento come conseguenze della superficialità maschile.
I commenti di “Maria Rimase" (pseudonimo della mano che li ha stesi) si sono fatti notare per originalità: una mano femminile che ci ha regalato negli anni dei commenti legati al vissuto ma capaci di trascenderlo, non timorosi nell'esprimere dubbi e inquietudini, attenti alle domande più che alle risposte.
La comunità è grata a chi ha condotto questo viaggio al femminile fra i testi delle Scritture, compagna delle donne forti (e non tutte israelite), intelligenti, sensibili, capaci di donare coraggio e perseveranza, di intonare cantici indimenticabili, di colorare di sé le pagine della Bibbia, di garantirle lunga durata. [Sintesi dalla prefazione di Gianpaolo Gri].
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La “casa di Tino”: Innocentino Chiandetti, detto Tino, presidente UILDM dal 1986 al 2006 con incarichi anche a livello nazionale, è stato tra i promotori del CRIBA (Centro regionale di informazione sulle barriere architettoniche). Maturità Classica al Liceo Stellini, Laurea in Scienze Politiche a Padova, fin da giovane su una sedia a rotelle causa la distrofia. A Vergnacco aveva casa mamma Teresina. Tino muore nell’Aprile 2014. I fratelli Piero ed Eligio Chiandetti con Adriana, moglie di Tino, concordano che l’abitazione divenisse una naturale prosecuzione degli intenti sociali di Tino. Così nel 2015 ne fanno donazione alla Onlus “Vicini di Casa” con don Franco Saccavini presidente. La stessa decide di avviare il progetto sperimentale “Abitare Leggero”, pensato per attenuare il peso della convivenza dei familiari con malati di demenza senile. L’inaugurazione nel 2017 con la denominazione “casa di Tino” di uno spazio abitativo di 3-4 posti letto. Ogni camera ha due letti, di cui uno per il familiare che desidera fermarsi a dormire accanto alla persona cara.