Nato nel 1939 a Udine vive e opera a Feletto Umberto (UD). Sin dalla giovane età ha avuto una predisposizione naturale verso la pittura. L’infanzia, vissuta in paese e sui prati del Cormôr, insegna ben presto al giovane ad amare la natura e ad osservare il mutare delle stagioni nei suoi colori e nelle sue forme. Studia disegno alla Scuola serale “Giovanni da Udine” dove ha come insegnanti i Professori Caucig, Dino Basaldella, Menossi e Perissinotto, che il giovane allievo ammira e segue. Negli anni cinquanta, le difficoltà familiari costringono il papà a emigrare in Svizzera e a chiamare con se il figlio, che si distinguerà tra i migliori pittori decoratori di quel tempo. Pietro De Campo, ritornato in Friuli, inizia una propria attività di pittore-decoratore con un socio che durerà per quarant’anni. Il suo lavoro è apprezzato da moltissimi professionisti che lo chiamano perfino in Austria. Ma egli non tralascia mai la parte creativa; vi si dedica con assiduità dopo le ore di lavoro, sperimentando tutte le forme possibili per trovare l’originalità alla sua arte. A metà degli anni sessanta a Feletto Umberto nasce un originalissimo sodalizio, il Gruppo Artistico Cormôr, che raccoglie pittori del Comune e delle località vicine. Pietro è uno di loro e partecipa alle prime ex tempore in varie parti della Regione, mettendosi all’attenzione per il suo modo di fare una pittura originale. Il suo metodo operativo consiste nel depositare sulla tela smalti e colori ad olio che, riscaldati per mezzo di un cannello, si fondono amalgamandosi sulla superficie telata e dando origine a fantastiche cromie paesaggistiche. A metà anni settanta incontra lo scultore Luciano Ceschia che frequenterà fino alla sua morte. Entra in contatto con numerose personalità del mondo della cultura e dell’arte regionale, che frequentavano la Collina dei Ciliegi del Maestro tarcentino quali Mascherini, Spacal, Dolivo, Colò, gli scrittori Bartolini, Giacomini, Maniacco e molti altri. Negli anni settanta con l’amico artista Claudio Mario Feruglio è tra i fondatori del Laboratorio Sperimentale di Ricerca per le Attività di Gruppo. Arrivano i primi importanti riconoscimenti come il premio alla Biennale Triveneta di Tarcento assieme a Riccardo Licata, il premio Missoni a Casa Collavini di Rivignano e la personale che il Comune di Tavagnacco gli dedica a cura del critico Luciano Perissinotto. Alla fine degli anni novanta con un gruppo di intellettuali friulani è tra i fondatori dell’Associazione AURA, contribuendo con la propria esperienza alla realizzazione di vari progetti. Espone in personali e collettive a: Toronto in Canada, Sidney in Australia, Milano – Studio Oggetto, Lugano in Svizzera – Galleria Folini, Verona – Galleria Prisma, Udine – Sala della Confraternita del Castello, Moggio Udinese (UD) – Torre Medievale, Rosazzo (UD) – Abbazia, Montese (MO) – Forum ARTIS MUSEUM, Tolmezzo (UD) – Palazzo Frisacco, Stoccarda (Germania) Galleria Geiger, Iesolo (VE) – Cursal, Cividale del Friuli (UD) – Chiesa di San Francesco, Udine – Chiesa di Sant’Antonio Abate, San Leonardo (UD) – Palazzo Municipale, Tolmezzo (UD) – Palazzo Frisacco, Venzone (UD) – Palazzo Municipale, Codroipo (UD) – Banca ANTONVENETA, San Gallo (Svizzera) – Palazzo del Governo, Moggio Valsassina ( ), Venzone (UD) – Palazzo Organi Martina, Sesto al Reghena (PN) – Salone della Foresteria Abbaziale, Palmanova (UD) Polveriera Napoleonica, Padova – ARTEPADOVA, Toppo di Travesio (PN) – Villa Toppo, Grado (GO) – Motasafon e Sala esposizioni del Municipio, Udine – Chiesa di Sant’Antonio Abate (personale quarant’anni di pittura). Il Comune di Tavagnacco omaggia il concittadino dando alle stampe un catalogo monografico sulla sua attività quarantennale. A Tarcento (UD) esegue una stazione della Via Crucis di Stella. Nella Basilica della Beata Vergine delle Grazie viene invitato a realizzare il Calendario dell’Avvento. In occasione dell’Anno della Fede prende parte al progetto itinerante “Il Rosario dipinto”.