Marco Gori, classe 1973, tarcentino di nascita, risiede a Magnano in Riviera a due passi dal torrente Urana.
Il suo laboratorio è immerso nel verde condizione ideale per coltivare la sua passione. La scultura su legno.
Fin da bambino è affascinato dal legno, dal suo colore e dai diversi profumi sprigionati dalle varie essenze.
Ha iniziato come autodidatta poi si è perfezionato nella tecnica grazie agli insegnamenti di un maestro scultore altoatesino. Per Marco la perfezione è una meta che non si deve mai smettere di rincorrere.
Le sue sculture di artigianato artistico realizzate interamente a mano raffigurano figure d’arte sacra, persone ed animali cogliendone la forma “obiettiva” e l’espressività. La venatura del legno e i suoi colori caldi, conferiscono loro un aspetto tattile. Per Marco, prendere in mano sgorbie e scalpelli, è diventata una irrinunciabile necessità.
Sugli scaffali della sua bottega che sa di legno: tiglio, pino cembro, quelli prediletti, svettano i bassorilievi della giovinezza creativa, diversi animali, la copia del David e della Pietà di Michelangelo insieme ad una sua personale interpretazione de «L’ultima cena». Ma anche tanti angeli, raffigurazioni della Madonna e di Cristo, Natività. E l’opera realizzata per la commemorazione del quarantennale del terremoto, realizzata per la mostra allestita per l’occasione nel Castello di Prampero a Magnano in Riviera: ritrae un uomo ferito che all’altezza del cuore porta inciso il Friuli. Oltre a numerose figure umane. Uomini e donne. Nudi.
Nel marzo 2014 una sua stata lignea “La gemma” è stata donata dalla sezione ANFOR (Associazione Nazionale Forestali) Friuli Venezia Giulia, a sua santità il Papa Francesco in occasione dell’udienza.